“Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro” L’appello di Comune, Arcidiocesi e Acli

Si sollecita il Governo italiano a utilizzare tutti i canali e i mezzi disponibili per chiedere l’immediato cessate il fuoco e per far entrare gli aiuti umanitari nella Striscia.
Immagine: save gaza
© Comune di Trento - Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Descrizione

Il messaggio è veicolato anche dal pannello digitale dell’ostello di piazza Dante. Hanno aderito 2698 tra enti, associazioni, cittadini e organi di informazione “Non possiamo stare in silenzio, perché il silenzio è complice. Auspichiamo che alla voce di Trento e di tante altre città si uniscano compatte quelle dei Governi sospinti da un’indignazione diffusa che, per quanto ci riguarda, è diventata vergogna” 

“Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro”. Il Comune di Trento insieme all’Arcidiocesi di Trento e alle Acli Trentine lancia un appello per Gaza. L’appello è indirizzato al Governo italiano, invitato a utilizzare tutti i canali e i mezzi disponibili per chiedere l’immediato cessate il fuoco e per far entrare gli aiuti umanitari nella Striscia. 

Ecco di seguito il testo integrale dell’appello:

Mai più” promettiamo quando parliamo di crimini di massa del passato. Quella promessa a Gaza viene rinnegata ogni giorno perché Gaza è diventata l’inferno sulla terra. Dopo i bombardamenti a tappeto che hanno raso al suolo intere città, anche la distribuzione degli aiuti umanitari è diventata un pretesto per continuare il massacro. Il Comune di Trento, insieme all’Arcidiocesi di Trento e alle Acli Trentine, vuole alzare la voce per condannare la distruzione di Gaza, la chiusura dei suoi confini agli aiuti umanitari, la sadica distribuzione del cibo diventata una roulette della morte.

Sappiamo che la nostra riprovazione potrebbe non sortire alcun effetto, ma non possiamo comunque stare in silenzio, perché il silenzio è complice.

Sappiamo che condannare non basta, ma auspichiamo che alla voce di Trento e di tante altre città si uniscano compatte quelle dei Governi, in primis quello italiano, sospinti da un’indignazione diffusa che, per quanto ci riguarda, è diventata vergogna.

Per questo sollecitiamo il Governo italiano:

  1. a far pressione sul Governo di Israele, in ogni sede diplomatica e pubblica, affinché sia consentito immediatamente l’ingresso nella Striscia degli aiuti umanitari da distribuire alla popolazione civile;
  2. ad attivare subito un’azione diplomatica per l’immediato cessate il fuoco, per il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas e per il rispetto del diritto umanitario internazionale;
  3. a interrompere la compravendita di armi da e per Israele;
  4. a schierarsi per la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele come già fatto da 17 Paesi viste le gravi e continue violazioni dei diritti umani.

Nel cortile interno di Palazzo Thun, è stata allestita una piccola mostra dove, accanto al testo dell’appello e all’immagine della campagna "Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro", c’è un pannello con l’elenco dei nomi di chi in queste settimane ha voluto manifestare il proprio dissenso. Chi non avesse ancora avuto il modo di aderire può aggiungere la propria firma a mano, nel quarto pannello esposto: la campagna e la mobilitazione dunque continuano, tanto più che nei giorni scorsi il Governo israeliano ha annunciato l’intenzione di occupare la Striscia esponendo i civili a un’ulteriore ondata di violenza.

Nelle prossime settimane verranno organizzate e pubblicizzate altre iniziative a sotegno della campagna.