Quotidianità rovesciata e maggiore consapevolezza | Contest di Giornalismo Partecipativo

Francesca Fiori ci racconta come hanno affrontato i giovani l'emergenza Covid19
Immagine: foto giovani lockdown
© Sara Kilian by Unsplash - Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Descrizione

Come i giovani vivono l’emergenza sanitaria da Covid–19?
Interessante è l’identikit dei giovani italiani under 30 ai tempi del Coronavirus, delineato dall’Osservatorio Giovani e Futuro di MTV, indagine promossa da ViacomCBS networks Italia. L’ottima notizia è che la relazione giovani – coronavirus parla di maturità e forte senso di responsabilità: essi sono la parte di popolazione italiana che più e meglio ha rispettato le misure restrittive, in modo ligio e rigoroso (almeno l’86% del campione).
Rispettosi delle prescrizioni, preoccupati per la situazione economica italiana, per la tenuta del sistema sanitario e per la salute dei propri cari. Ottimisti e fiduciosi, seppur analitici, per il futuro di una comunità nazionale che si è riscoperta solidale. Facilitatori della trasformazione digitale dentro le loro famiglie, capaci di svecchiare stili di vita e abitudini decennali.

Inevitabilmente il lockdown ha cambiato la routine quotidiana dei giovani, ai quali ciò che è pesato di più è stato il divieto di spostamenti, la chiusura di bar, ristoranti e pub e di scuole e università.
Costretti a casa, alla compagnia dei famigliari e lezioni in via telematica o smart working, i giovani hanno consumato maggiormente i prodotti mediatici: come prevedibile, essi sfruttano di più i servizi per lo streaming video per trascorrere il tempo guardando film e serie TV e guardano più video su YouTube.

Ma si informano? Se sì, come si informano? Sempre secondo questo studio, l’89% ha un buon livello di informazione e l’83% è convinto che le fake news siano un reale e pericoloso problema che deve essere controllato. In questo periodo per l’informazione i giovani scelgono sempre meno i social e sempre più i media tradizionali. Infatti, il 90% degli under 30 ha scelto la televisione come fonte privilegiata per informarsi, ritenuta più credibile e più affidabile in tempo di emergenza. I social rappresentano una fonte di informazione secondaria, utilizzati per lo più per intrattenimento
di long form. Solo il 65% dei del campione sceglie la stampa online per informarsi.

Insomma, alla prova dei fatti, la generazione che non si è mai trovata a fronteggiare emergenze vere e proprie, sta dando un’eccellente prova di sé.

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Data: Martedì, 26 Maggio 2020