Otium 2k25, abbiamo respirato?

“Apnea, stiamo respirando?”: Otium 2025 al Muse e al Teatro Sanbapolis.
La grafica di una scritta "apnea" con uno sfondo dello spazio e di pianeti
© Otium - Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Descrizione

La mattina di lunedì 26 maggio e il pomeriggio di venerdì 30 maggio 2025 si è svolto al Muse l’evento “Otium”, giunto alla sua settima edizione.

La mattinata di lunedì ha visto lə studentə rappresentanti d’istituto e lə presidenti e vicepresidenti delle Consulte interne di ogni scuola a livello provinciale impegnatə in una serie di laboratori, tutti incentrati sul tema dell’edizione di quest’anno: “Apnea, stiamo respirando?”, titolo che deriva dalla sensazione dellə giovani di vivere come in apnea, perché sentono di trovarsi in una realtà in cui non riescono a respirare, chiusi nelle loro bolle. Lə studentə hanno potuto scegliere tra i laboratori di scrittura creativa, teatro, musica elettronica, installazione artistica e fotografia. 

Come tirocinante dell’Ufficio Politiche Giovanili, ho seguito le attività del laboratorio di scrittura creativa, ideato dalle ragazze del progetto SCUP della Biblioteca Comunale di Trento. Il laboratorio partiva dall’incipit del romanzo Bunker diary di Kevin Brooks e lə partecipanti, divisə in due gruppi, avevano il compito di continuare la storia. Il libro racconta la storia di Linus, un ragazzo che si trova intrappolato, insieme a quattro adulti e una bambina, in uno spazio claustrofobico da cui i prigionieri dovranno cercare di fuggire, superando la violenza fisica e psicologica dell' “uomo di sopra”, che li ha rinchiusi lì.
Lə partecipanti avevano a disposizione una serie di carte che rappresentavano gli strumenti a disposizione per scappare, contando anche alcuni imprevisti che venivano introdotti nel gioco. Lo scopo finale era quello di scrivere il seguito della storia facendo uscire i personaggi dal bunker, tenendo conto delle loro caratteristiche personali e usando il maggior numero di tessere possibili in funzione della trama. Alla fine del laboratorio i gruppi hanno raccontato la propria storia di fuga. 

La giornata si è conclusa con un momento finale di presentazione di ciò che si è fatto in ciascun laboratorio al resto dellə partecipanti.

Nel pomeriggio di venerdì 30, dalle 15 alle 18, si sono svolte invece, sempre al Muse, una serie di attività e laboratori aperti a tuttə. Si sono tenuti i laboratori di Disegna la tua bolla, Psicologia delle bolle a cura di Alessia Conte, uno speed date, un laboratorio di bolle di sapone e il laboratorio di mindfulness nel tunnel immersivo al quarto piano. La sera si è svolto, presso il bar dello studentato Sanbapolis, un open mic, seguito da una silent disco al teatro Sanbapolis.

L’evento si è dimostrato utile a creare un ponte tra i vari Istituti di Trento, i cui rappresentanti, presidenti e vice- residenti di Consulta hanno collaborato e creato un gruppo di lavoro unito, con cui hanno organizzato un evento, pensato da loro, per tuttə lə altrə studenti. Questo si è riflesso anche nell’attività di scrittura creativa a cui ho assistito, poiché, per continuare la storia, nei due gruppi hanno lavorato insieme studenti di istituti diversi, che hanno collaborato
nel cercare di trovare una continuazione e far uscire i protagonisti dal bunker.

Matteo Caselli