Descrizione
Quando varcai per la prima volta le porte di Trentogiovani era un freddo lunedì di fine gennaio. 23 gennaio, per la precisione. All’epoca non sapevo cosa aspettarmi. Ero lì in visita, per vedere gli spazi e conoscere le persone che quegli spazi li popolavano.
Entrai dall’ingresso “sbagliato”, ovvero dal civico 13 di via Belenzani. Non sapevo infatti che Trentogiovani avesse anche un suo ingresso direttamente da Palazzo Thun. Mi accolse la segretaria, Anna, che vedendomi palesemente spaesato, mi domandò cosa facessi lì. “Ho un appuntamento con Sara Facenda” dissi “perché sto pensando di fare il servizio civile qui.” Anna mi condusse in “Natività”, una sala che prende il nome dall’affresco che ne adorna il soffitto. All’interno del locale stava avendo luogo la riunione settimanale per pianificare la comunicazione di Trentogiovani e la frenesia era palpabile. Dopo essermi presentato, Sara - la OLP di quel progetto SCUP - mi spiegò che la redazione stava progettando i contenuti da pubblicare per la Giornata della Memoria, che sarebbe stata da lì a qualche giorno. Mi chiesero se avessi qualche spunto da dare e raccontai di un mio viaggio ad Auschwitz avvenuto pochi mesi prima. Finito il mio racconto, Sara mi fece cenno di seguirla e mi mostrò gli spazi dell’ufficio: il garage, il polmone, il paradiso. Nomi bizzarri per portare una ventata d’aria fresca nelle austere stanze dell’antico palazzo. Ricordo che feci qualche domanda generica, ma ormai avevo già fatto la mia scelta. Avrei mandato la domanda per svolgere un anno di servizio civile a Trentogiovani.
Il progetto, denominato “Social media team - 5a edizione”, sembrava perfetto per me: mi sarei dovuto occupare di social network, grafiche e video. Avendo conseguito una laurea in regia ed essendo molto appassionato del mondo social, non avevo dubbi che sarebbe stato il posto giusto. Mandai la domanda, feci il colloquio e a fine febbraio fui selezionato insieme ad altrə due ragazzə: Isotta Biasi e Leonardo Pinchi.
Non potrei definirmi un appassionato di social se non ammettessi che la mia prima reazione dopo aver visto la graduatoria fu quella di correre su Instagram per spulciare i profili dellə miə nuovə colleghə. Isotta = capelli lunghissimi, Leonardo = alto e riccio. Ora avevo soltanto uno scopo: individuare i due soggetti nel corso della formazione iniziale che si sarebbe tenuta l’1 e 2 marzo a Villa Sant’Ignazio.
Individuare Isotta tra la folla di ragazzə fu alquanto semplice. I suoi lunghi capelli da Raperonzolo l’avevano tradita in pochi minuti. Scovare Leonardo, d’altro canto, fu più difficile. Durante le giornate di formazione, infatti, i gruppi erano divisi per età e, mentre io e Isotta eravamo stati confinati nostro malgrado nel gruppo dei “vecchi”, Leonardo apparteneva alla Gen Z e quindi lo conobbi solamente fuori dall’ufficio il primo giorno di servizio.
Il 3 marzo 2023 io, Isotta e Leonardo entrammo a Trentogiovani pieni di speranze e curiosità. Conoscemmo Alessandro, Giulia e Mariacristina, tre giovani in servizio civile già da qualche mese e Sara Taddeo - da non confondere con Sara OLP - che da qualche giorno aveva iniziato lì il suo tirocinio post-laurea. Lə ragazzə ci spiegarono i fondamentali sulle dinamiche dell’ufficio e fin da subito si iniziò a creare tra di noi un forte legame di amicizia.
Mai avrei pensato che il periodo di servizio civile sarebbe diventato uno dei più belli della mia vita.
Gli otto mesi passati a Trentogiovani mi hanno dato l’opportunità di migliorare le mie conoscenze negli ambiti della grafica e del videomaking, apprendere cosa significa lavorare nel campo della comunicazione e, soprattutto, mi hanno permesso di conoscere persone fantastiche. Ho imparato come aggiornare un sito web, come creare una newsletter; ho creato post, girato video e capito come funziona un’amministrazione comunale; infine ho partecipato a conferenze stampa e preso parte a tantissimi eventi del Comune di Trento.
Tuttavia, anche le cose più belle non durano per sempre. Dopo una lunga riflessione, infatti, ho deciso di interrompere il mio percorso di servizio civile in anticipo per iniziare un master in Creative Direction presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano e il merito della mia scelta è in parte anche grazie a questa esperienza e a ciò che mi ha insegnato.
Consiglio fortemente il servizio civile a Trentogiovani a chiunque sia appassionato di grafica, video e comunicazione social e sia ancora alla ricerca della sua strada nel mondo del lavoro.
Il mio “in bocca al lupo” va a Isotta, Leonardo, Sara T., Giulia, Ale, Mariacristina, Thalia, Emma e Francesco. Sono grato che questa esperienza mi abbia dato il privilegio di potervi chiamare amicə.
A Sara F., Daniela D., Federica, Monica, Daniela P., Rosanna, Anna, Nadia, Mariarosa, Egon, Mauro, Marco e Stella va il mio ringraziamento per avermi accolto da subito e avermi sempre fatto sentire come parte di questa organizzazione.
E infine a Trentogiovani, grazie per tutti i ricordi che mi hai lasciato. Con affetto, Max.