Un classico senza tempo che diventa un viaggio potente nell’animo umano. "Il santo bevitore", tratto dal celebre racconto di Joseph Roth, porta sul palco gli ultimi giorni di Andreas, un senzatetto che vaga in una città moderna e senza nome, lontano da ogni sicurezza materiale.

Tra incontri fortuiti, coincidenze e piccoli miracoli quotidiani, Andreas viene trascinato verso una società che lo vorrebbe conforme e “perbene”: consumatore, marito, amante, uomo di potere. Ma, tra un bicchierino e l’altro, ciò che emerge non è la sua marginalità: è la sua purezza d’animo, fragile e sorprendente, che lo trasforma in un vero e proprio “Santo”.

Lo spettacolo mette in luce la parabola degli ultimi, mostrando quanto luce e oscurità possano convivere nella stessa persona e restituendoci una riflessione profonda sull’umanità e sulle sue contraddizioni.

Da vedere perché: una regia visionaria e mai scontata ci accompagna negli abissi più intimi dell’essere umano.

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