Descrizione
Eccoci, i giovani di Trento Giovani, di nuovo in ufficio. Di nuovo insieme.
Abbiamo tutti passato mesi difficili, sotto tanti fronti. Finito il lockdown, abbiamo sperato di lasciarci alle spalle anche le altre misure di prevenzione, ma così non è stato. Guanti, mascherine, disinfettanti, distanze, restrizioni: siamo usciti dalle nostre case ma la normalità non l'abbiamo ritrovata; non nelle strade, negli uffici, nei supermercati, nelle discoteche, nelle scuole.
Oggi è faticoso continuare a rispettare limiti e norme, ci sentiamo stretti in una morsa che se prima accettavamo come protettiva ora ci sembra puramente soffocante. Vorremmo uscire, abbracciare, ballare, respirare, lavorare in tranquillità; vorremmo dimenticare gli ultimi mesi ed andare avanti.
Ma sappiamo bene, osservando i grafici, che non ce lo possiamo ancora permettere. Dimenticare e andare avanti, secondo i numeri, è prematuro e noi, per quanto stanchi, non vogliamo buttare alle ortiche il sacrificio fatto... E nonostante la voglia immensa di libertà, non vogliamo buttare via neanche il futuro per un solo momento presente di rischiosa leggerezza.
Perciò rimettiamo la mascherina. E igienizziamo mani e scrivanie. Entrando in ufficio ancora ci salutiamo da lontano e le riunioni le facciamo trattenendo il fiato.
E quando ci vediamo stanchi, quando vorremmo tornare ad avere vent'anni e stare comodi dentro la fantomatica libertà che dicono appartenga alla nostra età, ci ricordiamo tutto ciò a cui abbiamo dovuto rinunciare nei mesi precedenti per salvarci tutti, ci ricordiamo perchè stiamo facendo tutta questa fatica perchè non si ritorni indietro.
C'è un perchè, anzi ce ne sono tanti, uno per ognuno di noi.
Veronica vuole tornare a stare con chi ama senza doverne avere paura.
Simone vuole tutelare chi è più a rischio.
Luis vuole la possibilità di rivedere in sicurezza la sua famiglia all'estero.
Tina vuole potersi trasferire in autunno senza che le frontiere le si chiudano di nuovo davanti.
Tiziana vuole abbracci, tanti da recuperare i mesi persi.
E Patrizia vuole riportare il suo violino su un palco e vedere la gente ballare sulle sue note.
Anche noi stiamo facendo fatica, tanta.
Ma dicono che chi ha un "perché" abbastanza forte può superare qualsiasi "come" e noi ci crediamo. I nostri perchè sono forti.
Quando non ne puoi più, chieditelo: il tuo perchè qual è?