Periodo ipotetico: resistenza oggi

In occasione del 27 gennaio, quest’anno, ci siamo interrogat* sul valore che ha per noi questa giornata, sul valore che ancora oggi ha la "Memoria", e attraverso i versi di Gloria Riggio abbiamo deciso di raccontare cosa significhi resistere alle ingiustizie e alle discriminazioni della nostra società.
Immagine: Giornata della Memoria
© Trento Giovani - Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Descrizione

La Giornata della Memoria non è solo una giornata di commemorazione, ma è una giornata che dovrebbe servire a tutt* per fermarsi a guardare meglio quello che ci circonda; non si tratta di fare paragoni tra due epoche così diverse, ma di RICORDARE quello che è successo e capire cosa può succedere a causa di odio, paura del diverso e discriminazione. Ricordando possiamo imparare che laddove esistono discriminazione e ingiustizia può nascere resistenza. 

Gloria ci racconta che lei, come giovane in Italia nel ventunesimo secolo, "in fondo che ne può sapere di resistenza?" 
Niente. Ecco perché questa poesia si intitola "Periodo ipotetico".

Periodo ipotetico di Gloria Riggio

Potrei parlare di resistenza
se vivessi in un posto in cui ci fosse qualcosa a cui resistere.

Ecco per ipotesi, potrei parlare di resistenza
se vivessi in un posto in cui esistesse il fascismo
o sue forme sorelle, dentro e fuori le celle

se esistessero in qualche misura razzismo o machismo
se in Italia, Casa Pound scendesse in piazza
se esistesse ancora il mito della razza
se fossero necessarie campagne che recitino “se ti ama non ti ammazza”.

Potrei parlare di resistenza
se vivessi in un posto in cui se sei nero sei il pericolo
o in un posto in cui se sei nero sei in pericolo

Potrei parlare di resistenza
se mia sorella avesse paura a camminare sola in un vicolo,
se amare chi amo costituisse un vincolo,
se Peppino Impastato fosse stato per vent’anni chiuso dentro un fascicolo.

Saprei cos’è la resistenza
se venissi da un posto che perde ventimila giovani all’anno,
se - sempre ipoteticamente - in cuore sapessi, pur dicendo il contrario, che non
torneranno,
saprei cos’è la resistenza se l’estrema destra creasse partiti citando Borsellino
o se qualcuno usasse ancora l’appellativo “padrino”.

Potrei parlare di resistenza se esistessero uomini morti per aver combattuto la mafia
o se per le strade del paesino i miei compagni dell’asilo spacciassero la coca

Potrei parlare di resistenza se vivessi un paese che fa i processi alle vittime,
se avessi sentito chiedere ad una donna stuprata le ragioni legittime
dello stupratore, come la lunghezza del suo abito o il colore
o in quale posto camminasse o a che ore

Potrei parlare di resistenza se la politica in Italia parlasse dal pulpito,
se riuscisse a far propaganda schierando il penultimo contro l’ultimo

Potrei parlare di resistenza se vivessi in un paese che rigetta in acqua
chi arriva dal mare come pesce imbevuto di piombo
salvo battersi il petto quando gli muore nel grembo.

Parlerei di resistenza se la battigia fosse diventata battaglia,
se il Mediterraneo fosse divenuto una stretta di tenaglia,
se mia nipote avesse confuso l’occhio di un morto con il bianco di una biglia,
se dentro il buio di conchiglia non sentissi più le onde ma le urla.

Potrei parlare di resistenza se ipoteticamente esistesse
qualcosa di aberrante come gruppi telegram
dal nome instacagne o canile minorile,
ci sarebbe davvero da tremare, da temere, da lottare.

Potrei parlare di resistenza se si fosse davvero tolta la vita Tiziana Cantone
se vivesse circondata da un’Italia inginocchiata che mentre prega sussurra
se l’è cercata

Potrei parlare di resistenza
se Stefano Cucchi dopo esser caduto dalle scale non si fosse mai più rialzato,
Se Willie Monteiro Duarte fosse stato ammazzato,
se ricordassimo Felicia Bartolotta solo perché vedova Impastato

Saprei cos’è la resistenza
se lo stato laico brandisse il rosario,
se gli operai morissero di covid per non rinunciare al salario,

se tutto questo
non fosse immaginario.

Invece lo è: è tutto immaginario, ed è un tale sollievo –
come quella bella parola cui rende ogni anno grazie la nostra nazione:
è tutto immaginario, ed è proprio una liberazione.

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Data: Mercoledì, 26 Gennaio 2022