Il sindaco della notte all’italiana diventa realtà?

Per la nostra Redazione Diffusa ecco un contributo di Viola Ducati, a proposito del tema della movida.
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Descrizione

Viaggiando per l’Europa alla scoperta della movida abbiamo incontrato più volte la figura del sindaco della notte. Ad Amsterdam, la prima città che ha istituito la carica, lo chiamano Nachtburgemeester, a Berlino è operativo un team di tre persone, il Team Nachtbürgermeister, mentre a Parigi c’è addirittura un Consiglio della Notte. A Londra, per finire, il sindaco della notte è stato ironicamente ribattezzato Night Czar, nonostante la carica richieda molta capacità di mediazione.

E in Italia? All’interno dei confini nazionali per ora incontriamo molto dibattito e pochi dati di fatto.

A Roma, complici l'allentamento delle restrizioni per il contrasto al Covid e l'estate da poco conclusa, le polemiche legate alla cosiddetta “malamovida” sono diventate particolarmente accese.  Da più parti è stato chiesto di designare un sindaco della notte per far fronte ad alcune gravi carenze della capitale: la mancanza di un servizio di mobilità notturna, l’assenza di servizi di pulizia ad hoc per le piazze e i quartieri maggiormente coinvolti, l’inesistenza di un piano strategico per decentrare le attività notturne.

Roma, tuttavia, non è un caso isolato: negli ultimi mesi anche a Bologna, Milano e Torino il tema della gestione della vita notturna si è imposto al centro del dibattito pubblico, finendo spesso sulle prime pagine dei giornali.  Le questioni in campo sono le stesse che hanno impegnato molte capitali europee negli ultimi dieci anni: movida e centri urbani possono convivere? Come trasformare la vita notturna in una risorsa per il turismo? È possibile valorizzare il potenziale culturale della notte e rilanciare la vitalità delle città?

La posta in gioco è alta. Con le decisioni di oggi, le amministrazioni comunali contribuiranno a definire l’assetto demografico, urbanistico ed economico delle città di domani. Difficile dire se l’Italia seguirà l’esempio europeo: finora ci sono state alcune valide iniziative di gestione e promozione della vita notturna, ma è mancata una visione sistemica e a lungo termine.

Con un’importante eccezione: da giugno 2021 Trento è la prima città italiana con un sindaco della notte. La consigliera comunale Giulia Casonato, 24 anni, ha ricevuto dal sindaco Franco Ianeselli la delega alla vita notturna e alla vivibilità urbana. Il suo compito sarà mediare tra le esigenze dei residenti, dei giovani e degli esercenti, proponendo buone pratiche e progettando soluzioni innovative per la città. Trento, con una popolazione universitaria in crescita e un vivace tessuto economico e sociale, costituisce un perfetto caso di studio: con tutta probabilità le sue politiche di sviluppo diventeranno un riferimento su scala nazionale. Gli amministratori, le associazioni di categoria, gli studenti e la cittadinanza intera sono chiamati a raccogliere la sfida.

 - Viola Ducati

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Publication date: Lunedì, 11 Ottobre 2021