La sindrome come sfida e non come ostacolo

Il contributo di Gaia, studentessa universitaria, per redazione diffusa di Trentogiovani. Racconta la sua esperienza nel mondo del volontariato.
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Descrizione

I primi tiepidi raggi di sole della primavera mi stanno scaldando mentre passeggio tranquillamente tra le vie di Trento fino a che mi ritrovo in piazza Mostra, circondata da un’installazione molto suggestiva quanto intrigante: quaranta cuori giganti e coloratissimi si stagliano davanti al castello del Buonconsiglio. Incuriosita da questa singolare esposizione leggo la locandina affissa e scopro che si tratta dell’installazione "Heart Beats”, realizzata qualche anno prima in Svizzera ed esportata in varie città europea e ora a Trento in occasione della nomina della città come capitale europea del volontariato 2024.

Sono passati alcuni mesi e casualmente mi ritrovo a ripensare a quei cuori colorati e decido di informarmi meglio riguardo al volontariato attivo in città perché vorrei che l’obiettivo di quell’installazione, ovvero la diffusione della positività, della speranza e della gioia, sia un gesto che nel mio piccolo anche con io posso regalare a qualcunə.

Ed è così che ho scaricato “Attivati!”, l’applicazione della provincia di Trento attraverso la quale cercare e contattare le diverse associazioni di volontariato nel territorio e tra le tante ho letto un annuncio che citava “Sei dispostə a trascorrere un pomeriggio in compagnia dellə ragazzә della tua età affetti dalla sindrome di Down e di affiancarlə nelle loro attività?” e così ho fatto la conoscenza di AIPD, l’associazione italiana persone down di cui ora sono volontaria 

Beh, come sempre mi sono lasciata prendere dal flusso dei pensieri e non mi sono ancora presentata.

Ciao a tutti, sono Gaia, una studentessa di 21 anni al terzo anno di ingegneria per l’ambiente e il territorio con tante passioni: mi piace molto fare sport, stare in mezzo alla natura, ballare, divertirmi con lə amicә, leggere e scrivere e da poco ho scoperto che fare volontariato mi fa stare bene.

Ho scelto AIPD perché ricercano nel volontario qualcuno che abbia voglia di trascorrere del tempo con lə ragazzә nello svolgimento delle differenti attività proposte presentandosi come dellə compagnә e dellə coetaneә: proprio la condivisione di semplici momenti di quotidianità con ragazzi e ragazze che potrebbero essere di fatto miei amici e mie amiche, mi ha spinta a fare domanda per poter collaborare.

Quando ero alle scuole medie e superiori, facevo volontariato presso la parrocchia del piccolo paese di campagna da cui provengo e, durante gli anni in cui sono stata catechista, ho visto lə bambinә che seguivo crescere dalla prima alla quinta elementare. Penso di aver capito negli ultimi anni, quando anche io, nel frattempo, ero cresciuta, quanto non fosse solo un servizio che davo, ma che anche loro mi facessero stare bene quando mi raccontavano quello che avevano fatto a scuola o con gli amici oppure domandavano di me quando mancavo: era diventato, non più solo un impegno preso, ma anche un piacevole appuntamento fisso.

I primi due anni di università, con il trasferimento in un’altra città e l’inizio di un nuovo percorso di studi, ho trascurato gran parte dei miei interessi, tra cui anche il volontariato consapevole a cui non avrei avuto tempo da dedicare. Quest’anno però, ho sentito la necessità di riavvicinarmi a quelle attività che avevo messo in disparte e, quale posto meglio di Trento capitale europea del volontariato, per tornare a fare proprio volontariato?

Non ho intrapreso questo percorso da molto, ma ho trovato fin da subito un ambiente caloroso e accogliente, sia da parte degli educatori e degli altri volontari, ma soprattutto dei ragazzi e delle ragazze che mi hanno accolta come se già mi conoscessero.

Forse un piccolo cenno a cosa sia AIPD è doveroso. AIPD è l’associazione italiana persone down che ha 52 sedi in Italia, tra cui Trento, fondata nel 2003 con l'obiettivo di guidare i bambini e le bambine prima e i ragazzi e le ragazze poi all’autonomia. AIPD propone numerosi percorsi in base all’età: partendo dai più piccoli con la sezione “Giocoimparo”, passando per gli “Esploratori” e il “Club dei ragazzi” fino ad arrivare a “Agenzia del tempo libero”. Parallelamente alle missioni, ovvero alle attività da svolgere, AIPD ha intrapreso diversi progetti con figure esterne specializzate, come: l’osservatorio scolastico per l’inclusione scolastica, il servizio di accompagnamento al lavoro, cicli di incontri relativi a temi come la sessualità e l'affettività, lo sport e la salute e molti altri sono in cantiere; inoltre, durante l’anno vengono organizzate gite fuori porta, in montagna o nelle città d’arte è una vacanza estiva.

Ciò che sto apprezzando maggiormente è che i ragazzi e le ragazze siano miei coetanei, perché questo rafforza ancora di più l'idea che l’associazione non sia composta solo da persone in difficoltà e da persone che le aiutano come se fosse un lavoro, ma semplicemente è un luogo di ritrovo e di condivisione in cui dovrebbe essere spontaneo il sostegno reciproco. Da una parte, io posso essere per loro un sostegno e un punto di riferimento a cui rivolgersi nel percorso verso l’autonomia, dall’altra loro mi stanno insegnando a non dare per scontato ciò che ho e ad essere grata anche dei piccoli attimi di felicità quotidiana. 

Tuttavia, questa esperienza è una sfida perché accanto ai momenti belli ci sono anche le difficoltà: ogni ragazzo e ogni ragazza ha il proprio carattere e può capitare di scontrarsi, di non avere le stesse idee, di non essere ascoltati e di discutere. Non è sempre facile per me gestire queste situazioni, non conosco ancora bene lə ragazzә e ammetto che io stessa sono una persona un po’ permalosa, però con il tempo, le scuse e il dialogo anche gli screzi si risolvono e i diverbi si appianano.

Noi volontarә vorremo mostrare allə ragazzә che la sindrome non deve essere il loro ostacolo, ma la loro personale risorsa con cui affrontare le sfide della vita, così come loro ci insegnano a sorridere di più con un pizzico di ingenuità, come lə bambinә.

Gaia Luani per la redazione diffusa

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Data: Lunedì, 17 Marzo 2025